Le acque delle piscine devono essere limpide e pulite. Le piscine pubbliche sono generalmente a flusso continuo e per mantenere i requisiti qualitativi igienici ed estetici l’impianto di trattamento deve essere costantemente in funzione per garantire un ricambio totale d’acqua ogni 4 ore circa.
Schema di trattamento delle acque di una piscina
Lo schema tipico di trattamento (figura sopra, non in scala) prevede:
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- Serbatoio di compenso: qui affluiscono gli eventuali sfiori, l’acqua d’alimentazione e gli apporti di compenso, stimabili nel 10% della portata d’impianto. Necessario per reintegrare le perdite dovute all’evaporazione e ai bagnanti in uscita, serve per:
- accumulo d’acqua per l’aspirazione delle pompe e per riserva;
- omogeneizzazione acqua in ingresso;
- pre-trattamento: favorisce infatti la sedimentazione di eventuali solidi grossolani e riduce la
carica batterica con una cinetica di 1° ordine.
- Pre-filtrazione: consiste in una stacciatura per trattenere solidi grossolani che potrebbero
danneggiare le giranti delle pompe. Si effettua con moduli estraibili per facilitarne la pulizia.
- Serbatoio di compenso: qui affluiscono gli eventuali sfiori, l’acqua d’alimentazione e gli apporti di compenso, stimabili nel 10% della portata d’impianto. Necessario per reintegrare le perdite dovute all’evaporazione e ai bagnanti in uscita, serve per:
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- Pompaggio: è necessario poiché generalmente l’impianto funziona in pressione. Solitamente vengono scelte le pompe centrifughe, versatili e diffuse, accessoriate con dispositivi di sicurezza e controllo del flusso, tra cui:
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- valvole di ritegno, per impedire lo svuotamento della condotta di aspirazione a pompa ferma;
- valvole di non ritorno, per impedire inversioni di flusso o cortocircuiti idraulici;
- valvole a saracinesca e scarichi, per isolare parti d’impianto e svuotarle in caso di manutenzione o di gelo;
- sfiati e valvole di sicurezza, per regolare le variazioni di pressione.
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- Pompaggio: è necessario poiché generalmente l’impianto funziona in pressione. Solitamente vengono scelte le pompe centrifughe, versatili e diffuse, accessoriate con dispositivi di sicurezza e controllo del flusso, tra cui:
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- Coagulazione in linea: è un passaggio facoltativo che ha lo scopo di mantenere la torbidità entro 5 UT, valore per cui non viene percepita ad occhio nudo. Nell’impianto viene immesso un coagulante che grazie a opportune ostruzioni nella condotta viene miscelato per favorire l’aggregazione delle particelle colloidali e renderle più facilmente asportabili nelle fasi successive del trattamento.
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- Riscaldamento: previsto in particolare in strutture di montagna o aperte anche in inverno.
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- Misuratore di portata: è utile per monitorare i flussi d’impianto e calibrare il dosaggio della fase successiva.
- Disinfezione: fase fondamentale del trattamento. In genere, per garantire un’adeguata persistenza, si utilizzano ipocloriti o, più recentemente, il bromo, in concentrazioni tali da non essere irritante per i bagnanti (eventualmente regolabili con una successiva fase di aerazione).
In caso di piscine aperte, specie se alimentate da bacini naturali, per evitare la formazione di alghe si usa periodicamente solfato di rame che viene aggiunto lungo le pareti a fine giornata e aspirato il mattino seguente.
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